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logo dottoressa psicologa antonella bovino

Il Lutto

La parola lutto indica il dolore dovuto alla morte di una persona cara. È naturale soffrire per un lutto importante e sarebbe non naturale non soffrire. Ciò significa che passare un periodo di dolore immenso è il processo giusto per andare avanti, al contrario non soffrire significa non elaborare. A volte, capita che la persona che ha subito un lutto rimuova il dolore legato alla perdita, congelando l’elaborazione del lutto. Il vissuto di lutto non rappresenta, di per sé, un fenomeno patologico e non implica sempre il ricorso ad un intervento psicoterapeutico; detto questo, si tratta comunque un processo impegnativo, non facile da vivere, a prescindere dagli eventi che hanno determinato la perdita.

Che emozioni porta un lutto?

Quando chiedere un aiuto?

Soffrire per la perdita di una persona cara è naturale ed è un passaggio giusto… quando però la sofferenza non finisce e dura per parecchio tempo incidendo sulla vita quotidiana allora bisognerebbe chiedere un aiuto per non andare incontro a forme di depressioni gravi e difficili. Ci sono anche persone che pensano di non soffrire per la perdita, di essere forti e di aver superato tutto… in quanto non piangono, non ne parlano e si impegnano su altre cose; anche in questo caso bisognerebbe chiedere aiuto perché si tratta di una non elaborazione , cioè di un dolore tenuto dentro, ma che sta li pronto ad uscire in momenti sbagliati e in forme più sofferenti che possono causare disagi. Tramite un percorso di terapia, se preso in tempo, il soggetto accetterà la perdita e il dolore, anche se continua ad esserci, non inciderà sulla vita del soggetto e sulle relazioni.

Come si interviene in Psicoterapia?

Nei primi colloqui si effettua una valutazione, tenendo conto del contesto di appartenenza della persona e dei fattori culturali; si pone l’accento su elementi chiave come la durata e la persistenza della sofferenza, la mancata ripresa delle attività quotidiane dopo che è trascorsa una “certa” quantità di tempo dalla perdita, la presenza forti emozioni di colpa o di rabbia, la riduzione della vita di relazione. Dopo essere entrato in contatto con il paziente il terapeuta inizia il lavoro sull’elaborazione del lutto. Il processo di elaborazione del lutto viene, solitamente, suddiviso in cinque fasi (non si tratta di una suddivisione rigida e le caratteristiche di una fase possono ripresentarsi anche nelle fasi successive)

lutto in psicologia

Prima fase

Nella prima fase il soggetto manifesta uno stato di calma apparente determinata dalla negazione della realtà e dalla soppressione delle emozioni; si tratta di un meccanismo di difesa che ci permette di attenuare l’intensa fase iniziale del dolore.

Seconda fase

Nella seconda fase si sperimenta rabbia: il soggetto cerca la persona perduta e spera che torni; nel momento in cui si rende conto che ciò non avviene subentra la rabbia che è fondamentale per la ristrutturazione interna della persona che ha subito la perdita ma non si è ancora pronti.

Terza fase

Nella terza fase appare un senso di colpa. Il soggetto inizia a darsi le colpe su azioni che si sarebbero potute compiere per evitare o ritardare il lutto, tipo: “Se ci fossimo rivolti al medico prima, se avessimo richiesto l’intervento di altri specialisti, in altre strutture, se fossi stata più vicino, ecc...”

Quarta fase

La quarta fase è associata a depressione. Due tipi di depressione sono associati al dolore che provoca un lutto. Una depressione più profonda ed una più legata agli aspetti pratici che il lutto può comportare. La durata di questa fase varia da alcune settimane e sei mesi. Le manifestazioni più tipiche sono umore depresso, sentimenti di tristezza, inappetenza, crisi di pianto, agitazione e scarsa concentrazione. La maggior parte delle persone ha la sensazione che il defunto sia in qualche modo ancora presente.

Quinta fase

L’ultima fase è caratterizzata da una scarica emotiva catartica, aspetto essenziale di un lutto nella misura in cui diminuisce la possibilità che il soggetto utilizzi manovre difensive. In questo senso, arrivare all’accettazione significa prendere atto di qualcosa che non si può modificare, che non si può far altro che accettare; i sintomi depressivi regrediscono e la persona tenta di tornare alla normalità. La durata di questa fase è variabile e non tutti riescono a raggiungerla.

come superare il lutto

Alcuni fattori che possono ostacolare l’accettazione e, di conseguenza, l’elaborazione del lutto sono:

Se vi sentite di appartenere ad una sola di queste fasi, e non riuscite ad andare avanti
telefonate per un appuntamento in modo da valutare insieme se state attraversando in modo giusto
il dolore appartenente alla perdita


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Non bisogna troppo reprimere i sentimenti, bisogna lasciare sfogare le emozioni, Conviene cercare la comprensione di parenti ed amici, non chiudersi in se stessi. Sostenersi a vicenda può essere di grande aiuto. Il ricorso ad uno specialista, psicologo, è richiesto solo in casi speciali, dove il passaggio attraverso le varie fasi del dolore non riesce a risolversi.

La manifestazione più frequente della tendenza ad eludere la perdita è il pensare in modo continuativo all’accaduto cercando di “trovare una soluzione”; in questo modo si tenta di evitare o posticipare la presa di consapevolezza della non eludibilità della perdita, nell’illusione che esista un’alternativa alla realtà (Perdighe, Mancini, 2010).